Il Teatro Carignano è uno dei più begli esempi di teatro all’italiana e allo stesso tempo uno dei luoghi simbolo della città di Torino. La genesi della sala trae origine dall’importante progetto di trasformazione ed espansione della Torino tardo cinquecentesca messo in atto dai Savoia per accreditare la città come moderna capitale europea.
L’ascesa al trono di Vittorio Amedeo II nel 1684 e la sua successiva designazione a re di Sicilia accompagnano l’arrivo a Torino di Filippo Juvarra che apre la struttura dei palazzi e della vie cittadine a un respiro urbanistico inedito: suo allievo è Benedetto Alfieri, zio di Vittorio, che ne prosegue la visione nel riassetto del centro, un’opera grandiosa che coinvolge anche gli spazi dedicati allo svago del sovrano e dei nobili. Nel 1710 il principe Vittorio Amedeo di Carignano fa dunque adattare a teatro il salone secentesco chiamato Trincotto Rosso, utilizzato per il gioco della pallacorda, facendo costruire 56 palchetti, ma solo dopo il passaggio alla Società dei Cavalieri nel 1727 lo spazio si apre a prosa, canto e balletti.
Nella stagione 1752-53 su richiesta del Principe Luigi Vittorio di Carignano l’architetto regio Alfieri ricostruisce il teatro dalle fondamenta. Il teatro viene inaugurato per la Pasqua del 1753 con la Calamita dei cuori di Carlo Goldoni, musicata da Baldassarre Galluppi. L’incendio del 16 febbraio 1786 impone tuttavia una nuova ricostruzione su progetto di Gian Battista Feroggio con quattro ordini di palchi.
Negli anni della Restaurazione, dal 1821 al 1855, il Carignano è la sede ufficiale della Compagnia Reale Sarda, costituita sul modello della Comédie Française e considerata la più illustre antenata degli attuali teatri stabili.
Divenuto proprietà del Comune di Torino nel 1870, nel 1885 il teatro viene rivisto dall’architetto Carrera, che chiude il porticato con un ammezzato per la realizzazione di uffici, trasforma il quarto ordine di palchi in galleria, e crea una sala ipogea destinata prima a birreria e poi trasformata nel 1903 in una delle prime sale cinematografiche della città.
Nel 1912 il teatro venne di nuovo messo in vendita e acquistato dai fratelli Giovanni e Achille Chiarella, impresari genovesi che detennero per alcuni anni il monopolio di sale da ballo, cinema e teatri a Torino. Nel 1932 i fratelli Chiarella rivendettero il teatro al Comune di Torino, pur mantenendone la gestione ancora per alcuni decenni.
Al 1977 risale la cessione definitiva alla Città da parte degli imprenditori privati che l’avevano rilevata, e dello stesso anno è la concessione dell’edificio al Teatro Stabile di Torino per la sua programmazione. Nella primavera del 2007 sono stai avviati gli ultimi e più importanti lavori di ristrutturazione, completati nel 2009, con i quali sono stati ripristinati gli originari ingressi del teatro, l’antica birreria sotterranea che oggi ospita la caffetteria, la risistemazione generale degli arredi e degli impianti di sala e di palco.
Gli attori, i registi, i musicisti e i drammaturghi che hanno calcato il palcoscenico del Teatro Carignano sono numerosissimi e percorrono la storia della sala fin dalla sua fondazione, a partire da Carlo Goldoni e Vittorio Alfieri, per arrivare poi a Niccolò Paganini, Friedrich Nietzsche, Sarah Bernhardt, Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse, Luigi Pirandello, Arturo Toscanini, Jean Cocteau, Eugène Ionesco, Sergio Tòfano, Vittorio Gassman, Luca Ronconi, Dario Fo, Eduardo De Filippo, Primo Levi, Mariangela Melato, Valeria Moriconi, Eva Magni, Paolo Poli, Harold Pinter e a tutti i più illustri protagonisti della scena contemporanea italiana ed europea.
Pianta e scheda tecnica del teatro
Teatro Carignano | Piazza Carignano, 6 – Torino
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